I nostri consigli

Errori tipici nella ricerca del lavoro

Vi sono degli ERRORI che ricorrono abitualmente da parte di chi cerca lavoro,
soprattutto se “alle prime Armi”, errori che possono compromettere sin dall’inizio il
risultato favorevole della ricerca di lavoro (e/o far perdere tempo).

Ecco alcuni Errori Tipici (che bisognerebbe cercare di evitare o non ripetere):

1. ECCESSIVA PAURA DI LAVORARE (e/o delle Responsabilità)

Esempio: “Questo lavoro è troppo impegnativo, non mi piace, non fa per me”!
Suggerimento: Cercare di accettare, con un Atteggiamento di Sfida costruttiva, il primo lavoro
“dignitoso” che produce la propria ricerca, dato che trovare lavoro da “dentro” (cioè dall’interno del
Mercato del Lavoro) è molto più facile che dall’esterno, ma soprattutto una volta “entrati” ci si fa
conoscere (nel modo di affrontare con serietà, senso di responsabilità e professionalità i lavori che
non piacciono o piacciono meno) e ci si confronta con la Realtà Lavorativa, sentendosi più
soddisfatti.
.

2. OBIETTIVI FORMATIVO-LAVORATIVI CONTRADDITTORI O INDEFINITI
(non chiarezza di idee su di Sé rispetto al mercato del lavoro e della formazione)

Esempi: “Non so proprio che fare dopo i miei Studi!” oppure: “Non so se scegliere questa facoltà o
un’altra!”.
Suggerimento: Fare un Bilancio di Sé (AutoAnalisi) e delle proprie Competenze (sapere, saper
fare, saper essere, saper far fare), cioè chiedersi e definire i propri Obiettivi Formativo-Professionali
in termini chiari e precisi, e in rapporto:
1) alle proprie Competenze ed Esperienze lavorativo-professionali possedute;
2) ai Bisogni e alle proprie Aspirazioni Personali e Professionali;
3) agli Interessi e Valori attuali (che “da dentro” vi guidano).
N.B. Il Bilancio di Se (e l’Autonalisi) si concretizzano e si riflettono nella Stesura del Curriculum Vitae (“Madre” o
completo). Pertanto, se non si è chiari e precisi con se Stessi ciò si rifletterà nel Curriculum Vitae e nell’immagine di
voi che date al Selezionatore che lo leggerà (o che vi intervisterà).

3. NON CONOSCENZA (O POCA CONOSCENZA) DELLE FONTI INFORMATIVE SU LAVORO, STUDIO E FORMAZIONE

Esempi: “Non sò da dove iniziare a trovare lavoro!” oppure: “E ora da dove inizio?”.
Suggerimento: cercare di munirsi di uno SCHEMA GUIDA delle principali Fonti relative al
Lavoro, Studio e alla Formazione (che sono limitate), come riepilogato qui sotto. Infatti, tra gli
Strumenti e le Fonti più utilizzate per la ricerca di lavoro nel settore Privato e Pubblico
bisogna ricordarsi:
– IL PASSAPAROLA o “Personal Network”, cioè la Rete delle proprie Conoscenze Personali.
Bisognerebbe far sapere ad amici e conoscenti che si sta cercando Lavoro, chiedendo se conoscono
possibili datori di lavoro o Opportunità da verificare;
– LE INSERZIONI/OFFERTE di Lavoro dei Giornali (Quotidiani e Periodici, specializzati e non,
locali e non);
– IL COLLOCAMENTO PUBBLICO (Centri e altri Servizi Per L’impiego): nel settore privato le
imprese possono scegliere autonomamente chi vogliono assumere. I servizi per l'impiego pubblici
(rappresentati principalmente dai vecchi Uffici di collocamento e Agenzie per l’Impiego) gestiscono
banche dati per mettere in contatto domanda e offerta di lavoro. La Banca Dati più recente e
centralizzata è quella del Ministero del Lavoro, chiamata “Banca Continua Nazionale del Lavoro”, in
corso di attivazione a livello regionale. Dalla fine del 1999, inoltre, gli Uffici di collocamento si sono
trasformati in “Centri per l'Impiego” e sono gestiti da Province o Regioni. Con la nuova gestione è
previsto che i Centri per l’Impiego, oltre al tradizionale incrocio fra domanda e offerta di lavoro,
svolgano anche attività di orientamento (individuale o di gruppo). I nuovi servizi sono in via di
completa attivazione. E’ importante quindi chiedere al “Centro per l'Impiego” della propria
zona se fornisce servizi di questo tipo e, in caso affermativo, utilizzarli;
– LE AGENZIE PER IL LAVORO, LE SOCIETÀ DI RICERCA E SELEZIONE DEL
PERSONALE, LE SOCIETA’ INTERINALI E LE AZIENDE (della propria zona e non): sono
rintracciabili sulle “Pagine Gialle” o “Pagine Utili” della propria zona (alle rispettive voci). Tra

l’altro vi sono anche versioni/edizioni di esse dedicate appositamente al “Lavoro” o alle “Imprese”.
Diventa così possibile inviare il proprio Curriculum Vitae in maniera capillare e mirata. Da lasciare
perdere quelle Società che, per il loro servizio, vi chiedono dei soldi e le agenzie non accreditate da
Stato e/o Regioni;
– LA GAZZETTA UFFICIALE “CONCORSI ED ESAMI” e BOLLETTINI UFFICIALI
REGIONALI: Fonti esclusive di Informazione sulle Opportunità di Lavoro (Avvisi) per tutti coloro
che puntano al Posto Pubblico a livello Nazionale e Locale.

4. DIFFICOLTA’ DI GESTIRE UN “PERSONAL NETWORK”
(la Rete Personale di Contatti/Conoscenze)

Esempio: “Ma che chiedo a Fare a …. , tanto che ne può sapere o che aiuto può darmi?”.

Suggerimento: cercare di attivare e “Coltivare” continuamente i contatti Personali e Professionali
che costituiscono la vostra Rete di Conoscenze (o di amici), ricordando costantemente loro di
tenervi in considerazione in caso di opportunità lavorative e Formative emergenti. Cercate di non
sottovalutate mai le Persone, amici, parenti e Conoscenti (anche quelle che considerate meno
coinvolte nel Mercato del Lavoro).

5. ESAGERAZIONE ECCESSIVA NEL RIFERIRE LE PROPRIE COMPETENZE
(Presunzione di Sé, diversa dalla Valorizzazione di Sè)

Esempi: “Ho lavorato nell’Ufficio Risorse Umane di una grande Azienda e ho partecipato al
Processo di Selezione come Selezionatore” (mentre si è stati solo osservatori) oppure: “Ho una
buona Capacità di Lavorare in Gruppo e di Leadership” (basandosi sulla propria esperienza nel
gruppo dei propri amici, invece che riferito al contesto lavorativo, che è ben diverso) oppure: “Sono
un buon Saldatore” (mentre si è fatto solo un corso di Formazione Professionale).
Suggerimento: cercare di predisporre un Curriculum Vitae e una Lettera di Presentazione chiara,
franca e Realistica: cioè non esagerare eccessivamente nell’accentuare i propri Punti di forza ed
esperienze e non Vendere qualcosa di Sé per quello che non è.

6. AGGRESSIVITÀ (contrapposta all’Assertività o Affermazione di Se)

Esempio: “Perché non mi fa incontrare e parlare subito con il responsabile del Personale?”;
Suggerimento: Bisogna cercare di essere persistenti e determinati rispetto ai propri
bisogni/obiettivi, senza eccedere nella Pretesa (si rischia di sconfinare nella scortesia e nel cattivo
gusto e di irritare l’Interlocutore, che si chiude e si difende ulteriormente di fronte alle vostre
“richieste”).

7. ERRORI FORMALI
(nel Curriculum Vitae e/o nella Lettera di Presentazione o a Colloquio)

Esempio: firmare prima con il Cognome e poi il Nome il proprio Curriculum Vitae; oppure:
Presentarsi al Datore di Lavoro dicendo prima il proprio Cognome e poi il Nome; oppure: Errori di
Grammatica, di Battitura, di Impaginazione nel Curriculum Vitae.

Suggerimento: assicurarsi che la propria Lettera di Presentazione, il proprio Curriculum Vitae
siano corretti sia dal punto di vista grammaticale-sintattico, che dal punto di vista tipografico. In
particolare, fare attenzione al nome del Destinatario: non dimenticare di indicarlo per esteso
(evitare, cioè, di indicare solo la posizione che la persona ricopre, ad es. responsabile della
Selezione).

8. INCAPACITÀ DI DIMOSTRARELA VALIDITÀ DELLA PROPRIA CANDIDATURA
(nel proprio Curriculum Vitae, Lettera di Presentazione e/o a Colloquio)

Esempi: “Mi piace lavorare al computer e sono un buon programmatore” (candidandosi ad un
lavoro come operatore sociale o psicologo) oppure: Si presenta/invia un Curriculum completo senza
evidenziare e selezionare le proprie esperienze e conoscenze specifiche collegate alla specifica
posizione lavorativa offerta.

Suggerimento: Allenarsi (tra se e se o con amici) a farsi domande e risposte su sé, ed a “mettersi
nei panni di…”, così da imparare bene a collegare la propria Formazione Scolastico-Professionale
e le proprie Aspirazioni Professionali con una determinata professione e a trasmetterle. Allenarsi
anche a trasferire le Competenze acquisite in altri campi nella funzione o posizione lavorativa che ci
si ricerca o a cui ci si candida (o si pensa di candidarsi).

9. DIFFICOLTA’ AD ASCOLTARE LE RAGIONI ALTRUI
(e a Mettersi nei panni e punto di vista dell’altro)

Esempi: “Non capisco perché non mi avete preso”, oppure: “Non capisco in che cosa ho sbagliato
a colloquio!”.

Suggerimento: cercare di considerare i “No” nella Ricerca di Lavoro come occasioni di
apprendimento, ovvero come spunti di riflessione sui propri comportamenti (eventualmente
sbagliati) e sui comportamenti decisionali del selezionatore, oltre che di riflessione sul vostro modo
di rapportarvi con le Persone. Cercare di non viversi i “No” come un attacco o giudizio rispetto al
vostro Valore Personale, che non è in discussione.

10. EVASIVITÀ O SCARSA CHIAREZZA NELLE COMUNICAZIONI

Esempio: “Mi passi il Responsabile del Personale. Sa lui perché chiamo”.
Suggerimento: cercare di spiegare chiaramente nel corso della ricerca di lavoro (al telefono, per
lettera, dal vivo) al vostro Interlocutore (sia che si tratti della segretaria o del selezionatore stesso)
Chi Siete e il Motivo della vostra ricerca o chiamata.

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